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Concert, Teatro Verdi, Salerno, 9 December 2008
Teatro Municipale "Giuseppe Verdi", Salerno


Juan Diego Flórez: gli acuti di un acuto interprete
Dario Ascoli, Oltrecultura, 10 December 2008

Attendendo una edizione di La Traviata che si annuncia quasi epocale, il Teatro Verdi di Salerno ha proposto un recital che resterà a lungo nella memoria dei fortunati presenti.

Juan Diego Flórez è sicuramente tra i maggiori tenori leggeri degli ultimi decenni e, benché sia attualmente abbondantemente al di sotto dei quarant'anni, vanta un curriculum da icona del canto.
Sono ritenute, a giusta ragione, di riferimento le interpretazioni del tenore peruviano in La Fille du Régiment, ne Il Barbiere di Siviglia, e in tutto il repertorio belcantistico belliniano e donizettiano.

Non bastassero le aspettative alimentate dal valore e dalla fama di un solista di tale portata, si è aggiunta l'attesa per ammirare la direzione dal podio di Daniel Oren, genius loci adottato dal pubblico salernitano e talento luminoso del firmamento musicale internazionale.

Proprio le virtù direttoriali di Oren si sono messe in evidenza in un brano come la Sinfonia di Norma di Vincenzo Bellini, la cui esecuzione accurata nei dettagli dinamici così come nei fraseggi e negli equilibri tra le sezioni, hanno dichiarato immediatamente e senza tema di smentita che il ruolo dell'Orchestra Filarmonica Salernitana non si sarebbe ridotto a quello di mero accompagnamento.
Applausi di consenso all'esecuzione del primo brano che sono confluiti in quelli di saluto per il sorridente ingresso di Juan Diego Flórez, il quale, ancora dal repertorio belliniano, ha attaccato con rilucente velluto vocale "E' serbato" da "I Capuleti e i Montecchi".

Il giovane tenore sudamericano non è soltanto un essere baciato dal Signore che gli ha elargito il dono di una voce estesa e limpidissima, è un artista raffinato capace di imprimere le giuste direzioni di frase, di gestire con saggia disciplina i fiati e di sottolineare il testo con accento nitido, ma non sillabato.

Così dopo un'altra bella prova orchestrale nella Sinfonia di Semiramide di Gioachino Rossini, in cui corni e fagotto prima e i legni tutti poi, hanno dato saggio di eccellenza, Flórez ha concluso la prima parte del concerto con "Deh, tu m'assisti" da Il Signor Bruschino e "Asil ereditaire" da Gugliemo Tell; legato ineccepibile e nouance timbriche esaltate dalla cantabilità propria dell'idioma transalpino.
Scrosci di applausi ed entusiasmo del folto pubblico (ma incredibilmente abbiamo contato circa 10 posti vuoti), dello stesso Oren, visibilmente soddisfatto.

Seconda parte , ovviamente, ancora nel solco belcantistico di agilità con, in apertura, un brano difficile persino per Flórez perché al limite dell'impossibile per la stragrande maggioranza dei cantanti : "Maitresse du Roi" da La Favorita di Gaetano Donizetti.

Intravedere l'impegno in Flórez, premiato dal risultato pressoché perfetto, ha reso giustizia delle defaillance di molti colleghi del simpatico tenore peruviano, cimentatisi con lo stesso brano, ma con minor successo.
Ecco un brano per solleticare il pubblico meno addetto ai lavori e per dare modo al solista di tirare il fiato; la Sinfonia da Il barbiere di Siviglia... niente affatto; Oren fa proprio sempre sul serio e dalla "sua" orchestra vuole e sa trarre il meglio. Le sortite a solo dei vari strumenti, dal primo corno, al fagotto, all'oboe, al clarinetto, diventano una passerella per consentire al direttore, a fine brano, di citare i professori di orchestra perchè essi raccolgano i meritati applausi.

Si torna a Donizetti con "Partir degg'io, T'amo" da Lucrezia Borgia , e Flórez riprende su di sé l'attenzione ammirata del pubblico con accenti patetici, ma senza indulgere in singulti e lamentosità, e con squilli argentini negli acuti che svettano sul rigo musicale.

La Sinfonia del Don Pasquale offre al primo violoncello di mettersi in evidenza, al pari di corno e legni sempre puntuali.

Ultimo brano in programma non poteva non essere che il celebre "Amici miei" da La figlia del reggimento, ancora del grande compositore bergamasco, amante di Napoli e della sua scuola.
Celebre e atteso brano che richiede al tenore di emettere ben nove do acuti nel breve volgere di una frase musicale; è la prova che ha dato la fama maggiore a Flórez e, a Salerno, non ha fallito, sfidando la fatica che pur deve avere accumulato nel corso dei brani precedenti e che egli sembra fare svanire con un sorriso aperto, che rilassa l'articolazione temporo-mandibolare, ammorbidisce il palato, apre i risuonatori facciali e, soprattutto, ammalia il pubblico.

Ovazione e frenetico andare e venire di Oren che quasi vorrebbe "dirigere" l'entusiasmo del pubblico; inevitabile concessione di ben tre fuori programma con un melodico "Una furtiva lacrima", impreziosito da variazioni "comunicate da Donizetti sul cellulare" scherza il tenore,  poi "Cessa di più resistere" da Il barbiere di Siviglia rossiniano, strepitosamente eseguito, infine un omaggio al nume tutelare del Teatro Municipale salernitano con "La donna è mobile"dal Rigoletto di Verdi , eseguito con qualche "rossinismo" divertente, come lo stesso interprete sottolinea amabilmente, prima della cadenza finale e del commiato dal pubblico che ha ben potuto ritenere di avere assistito ad un evento musicale di rara qualità.
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                                                                                          Programme

                                        Juan Diego Flórez (tenor)
                                        Orchestra Filarmonica Salernitana "Giuseppe Verdi"
                                        Daniel Oren (conductor)

                                        Bellini: I Capuleti e i Montecchi Sinfonia
                                        Bellini: I Capuleti e i Montecchi "È serbato"
                                        Rossini: Il Signor Bruschino Sinfonia
                                        Rossini: Il Signor Bruschino "Deh tu m'assisti amore"
                                        Rossini: Guillaume Tell "Asil ereditaire  Amis, amis"

                                        Interval

                                        Donizetti: La favorite "La maitrisse du roi"
                                        Donizetti: La Favorite Sinfonia
                                        Donizetti: Lucrezia Borgia "Partir degg'io, T'amo qual s'ama un angelo"
                                        Donizetti: La figlia del reggimento Sinfonia
                                        Donizetti: La figlia del reggimento "Amici miei"

                                        Encores

                                        Donizetti: L'elisir d'amore "Una furtiva lacrima"
                                        Rossini: Il barbiere  di Siviglia "Cessa di più resistere"
                                        Verdi: Rigoletto "La donna è mobile"
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