REVIEWS La Donna del Lago, Teatro Carlo Felice, Genoa, January 2004 |
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Juan Diego Flórez and Anna Caterina Antonacci in rehearsal Una nuova giovinezza per "La donna del lago", Il Secolo XIX, 17 January 2004 Genova: La donna del lago [excerpt], OperaClick, 17 January 2003 Romantico Rossini, La Repubblica, 18 January 2004 Florez rossiniano perfetto, Il Giornale della Musica, 17 January 2004 Donna e Re coppia d'assi [excerpt], Gli Amici della Musica, 20 January 2004 Rossini para el recuerdo [excerpt], OperaAyre, 18 January 2004 See also a review in English by Stephen Cutler on Opera-L [external link] _____________________________________________________________________ |
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Una nuova giovinezza per "La donna del lago" W. Edwin Rosasco, Il Secolo XIX, 17 January 2004 Salutata con calore e vivissimi applausi da un folto pubblico del Carlo Felice, è finalmente riapprodata a Genova, per la prima volta in tempi moderni, La donna del lago di Gioachino Rossini: un'opera, prediletta dal compositore, a cui la travolgente vitalità degli studi rossiniani negli ultimi decenni ha assicurato una nuova giovinezza, con numerose riprese nei teatri di tutto il mondo. Perché nella Donna del lago Rossini racchiuse preziosità musicali notevolissime, a partire da quel senso della natura da sempre riconosciuto all'opera, che le conferisce un'affascinante veste timbrica, con un tessuto orchestrale estremamente curato in ogni dettaglio, a sostegno della virtuosità del canto. Ripresa qui in forma di concerto - unico riferimento scenico, la proiezione dell'immagine di un castello affacciato su un lago - per la sua realizzazione musicale ci si è affidati a un grande esperto rossiniano, Alberto Zedda, con il compito di risolvere complessità non indifferenti - fascinazioni timbriche, scrittura musicale a più livelli, con ripetuti interventi corali e banda fuori scena. Compito assolto con cura e sapienza estreme, nel contempo assicurando alle voci un sostegno sicuro. E una compagnia di canto di veri specialisti della vocalità rossiniana, capaci di conferirle piena validità espressiva: uno sfolgorante Juan Diego Florez dalla smagliante chiarezza timbrica, un Giacomo V di riferimento; Anna Caterina Antonacci, una Elena, pienamente convincente, evocativa e vibrante; Hadar Halevy, un Malcolm dalla voce ricca e caldamente espressiva; bravissimo Robert McPherson nell'impervia parte di Rodrigo; la solida affidabilità di Simone Alberghini per Douglas; la gradevole puntualità di Lilia Gamberini, Albina, e di Cataldo Caputo, Serano/Bertram. Buona prova di orchestra e coro. Vivissimi applausi per tutti, trionfali per Florez. Unica replica domenica alle 15.30. Genova: La donna del lago [Excerpt] Filippo Dadone, OperaClick, 17 January 2003 [...] il personaggio vocalmente più affascinante è sicuramente quello del re Giacomo, insieme innamorato e guerriero: Juan Diego Florez ci ha regalato un'altra esecuzione eletrizzante; perfettamente a suo agio nel ruolo, ancora una volta ha dimostrato di essere tanto più grande quanto più arduo è il compito; le sue qualità vocali si esaltanto infatti proprio laddove la parte vocale richiede agilità impressionanti, eseguite sempre con estrema precisione e nitidezza, e nei numerosi acuti di cui è dissemintata questa parte che svettano sempre perfetti, nitidissimi e brillanti. Le qualità vocali di Florez riescono a rendere bene i diversi stati d'animo del personaggio: la dolcezza dell'innamorato, la gelosia e lo sdegno verso il rivale e, al termine, la magnanimità della rinuncia all'amore e del dono dell'anello. Lungo applauso a scena aperta con richiesta di bis per l'aria di apertura del secondo atto e meritate ovazioni finali.[...] Romantico Rossini Roberto Iovino, La Repubblica, 18 January 2004 Alberto Zedda ha diretto al Carlo Felice "La donna del lago": non veniva eseguita a Genova dal 1832 Ovazione per Florez atmosfera da 'Traviata' Con uno sforzo organizzativo certamente rilevante, il Carlo Felice, dopo aver presentato martedì sera una splendida edizione delle "Nozze di Figaro" mozartiane, ha offerto, venerdì "La donna del lago" di Rossini. Operazione encomiabile, accolta con calore dal pubblico, anche se, va detto, non abbiamo condiviso la scelta (obbligata probabilmente da ragioni finanziarie e organizzative) di eseguirla in forma di concerto. L´opera in versione oratoriale, per quanto pregevole possa risultare l´esecuzione musicale, rimane sempre uno spettacolo monco. La partitura nasce in funzione di un´azione scenica e un musicista di teatro sa spesso anteporre le esigenze drammaturgiche a quelle musicali. Se dunque in generale l´esecuzione in forma di concerto è discutibile, lo è ancor di più quando si parla di un´opera come "La donna del lago" che il pubblico genovese non ha in pratica mai visto sulle scene cittadine: l´ultima apparizione risale infatti al 1832! Scritta nel 1819, ispirata ad un romanzo di Walter Scott, "La donna del lago" è opera d´estrema importanza per le sue qualità intrinseche e per il valore di sperimentazione che ne fa, pur con evidenti differenze di "maturità", un´anticipatrice tanto del "Franco cacciatore" di Weber (1821) quanto del "Guglielmo Tell" rossiniano (1829). La novità sta nell´ambientazione agreste, nel contatto con la natura, nella psicologia dei personaggi. Se alcuni elementi della scrittura (fioriture, recitativi, voce femminile per l´innamorato) rimandano ad una tradizione che Rossini aveva ampiamente esplorato a partire dal "Tancredi", il clima che emerge dalla partitura sembra proiettare il lavoro verso il romanticismo "rasentato" ma mai abbracciato pienamente dal musicista pesarese. Opera di confine che regala, qua e là, momenti di straordinaria bellezza: nella seconda scena del secondo atto, ad esempio, si respira quasi un´atmosfera da "Traviata". Sul podio c´era Alberto Zedda, un rossiniano doc che nel 1992 è stato il primo direttore artistico del Carlo Felice, rimanendo in carica appena due mesi, prima di accettare il medesimo incarico alla Scala. Zedda, ha effettuato piccoli tagli (due scene, una per atto, più qualche frase qua e là: ci sembra sia scomparso, ad esempio, Douglas nel finale) ha regalato una bella esecuzione per fraseggio, rigore, duttilità espressiva. Qualche problema negli equilibri fonici è stato causato dalla sistemazione dell´orchestra sul palcoscenico e dalla collocazione dei solisti fra strumentale e coro: a nostro parere sarebbe stato preferibile posizionare l´orchestra in buca ed avanzare i cantanti al proscenio. Il cast è stato dominato dal tenore Juan Diego Florez che ha regalato una prova eccellente per nitidezza nelle fioriture, varietà nelle dinamiche, autorevolezza nella resa del personaggio (il re Giacomo V). Momento clou della sua esibizione, l´aria d´apertura del secondo atto accolta da una autentica ovazione e da richieste di bis. Qualche perplessità ha invece suscitato l´altro tenore, Robert McPherson, non certo per la robustezza e la potenza della voce, quanto per la eccessiva generosità nella emissione. Anna Caterina Antonacci è stata una coinvolgente Elena, abile a risolvere le tortuosità di una scrittura davvero affascinante nella sua varietà. Hadar Halevy, nel ruolo di Malcolm, ha iniziato con qualche titubanza, ma è andata in crescendo regalando un secondo atto d´ammirevole incisività. Lilia Gamberini ha restituito una Albina di elegante espressività, Simone Alberghini è stato un buon Douglas, Cataldo Caputo ha risolto i ruoli di Serano e Bertram. Bene orchestra e coro. Applausi. Unica replica questo pomeriggio. Domani sera, invece, per la stagione della Gog il Carlo Felice ospiterà il baritono Matthias Goerne che, accompagnato dal pianista Eric Schneider, proporrà un programma interamente dedicato ai Lieder di Schumann. Florez rossiniano perfetto Roberto Iovino, Il Giornale della Musica, 17 January 2004 Assente dalle scene genovesi dal 1832, è riapparsa, ieri sera, al Carlo Felice, in forma oratoriale, "La donna del lago" di Rossini. Sul podio il Carlo Felice ha chiamato un rossiniano doc quale Alberto Zedda. Zedda ha effettuato qualche piccolo taglio e ha lavorato sulle voci, impresso una certa vitalità alla parte strumentale, cercato un non facile equilibrio fonico. Sarebbe stato preferibile, a nostro parere, lasciare lo strumentale in buca invece di sistemarlo sul palcoscenico e avanzare verso il proscenio i solisti che sono stati invece posizionati dietro l'orchestra e davanti al coro. Un meritato e incredibile successo personale ha colto Juan Diego Florez, nella parte del re Giacomo V. Il giovane tenore ha risolto la scrittura irta di virtuosismi, di acrobazie nello spirito del miglior Rossini con un'eleganza espositiva e una limpidezza d'intonazione ineccepibili. L'aria d'apertura del secondo atto ("Oh fiamma soave") restituita con nobiltà espressiva è stata accolta da un'autentica ovazione e richieste di bis. Molto bene anche Anna Caterina Antonacci, una Elena di ammirevole autorevolezza vocale. Hadar Halevy, nei panni di Malcom, ha iniziato con qualche titubanza, soprattutto nel rapporto fonico con l'orchestra, ma si è ampiamente riscattata nel secondo atto. Non sempre stilisticamente apprezzabile Robert McPherson, tenore dalla voce sicuramente potente ed energica. Bene Simone Alberghini, Lilia Gamberini e Cataldo Caputo. Lodevoli coro e orchestra del Teatro. Donna e Re coppia d'assi [Excerpt. The full review is available for a limited period here] Francesco Lora, Gli Amici della Musica, 20 January 2004 [...] Presentando ovunque come un biglietto da visita il suo Giacomo V, dal debutto pesarese del 2001 Juan Diego Flórez è rimasto condicio sine qua non per la realizzazione di ogni Donna del lago che si rispetti. Lungi dal sedersi sugli allori, il più importante tenore rossiniano odierno ha condotto in questi anni un lavoro di perfezionamento radicale, che all'infallibilità sovrumana di acuti e sopracuti ha aggiunto il gusto inesausto per la sfumatura, la granita articolazione della coloratura e, nel personaggio regale, una cura espressiva all'insegna dell'affettuosità. Conclusa l'aria "O fiamma soave", doveroso premio a ques'artista è stata la reazione unanime del pubblico che, tra ripetute richieste di bis, ha sospeso l'esecuzione per parecchi minuti applaudendo forsennatamente. [...] Tra interminabili ovazioni, veri uragani d'applausi hanno sommerso la Antonacci e Flórez. Rossini para el recuerdo [Excerpt. The full review is available here] Jorge Binaghi, OperaAyre, 18 January 2004 [...] En primerísimo lugar, ese jovencito peruano que parece aún un adolescente pese a sus 30 apenas cumplidos y que es un virtuoso, un artista y alguien que está enamorado de lo que hace. El silencio y las ovaciones con pedidos de bis que lo recibieron en cada una de sus intervenciones y que llegaron a la incadescencia con su interpretación de la terrorífica aria "O fiamma soave" merecen un comentario: es cada vez menos frecuente, en Génova no es para nada corriente, y Flórez lo merecía ampliamente. Sé que no es conveniente ni acertado pedir bises en una representación de ópera, pero se podía entender perfectamente a las personas (algunas muy mayores) que lo pedían a voz en cuello. [...] |
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