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Il barbiere di Siviglia, Bologna, February/March 2006
Joyce DiDonato & Juan Diego Flórez


Gatti-Ronconi, un gioco degno di Rossini, La Repubblica, 6 March 2006
Due «Barbieri» a confronto, Corriere della Sera, 5 March 2006
E il Barbiere alza la voce, Il Resto del Carlino, 5 March 2006  

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Gatti-Ronconi, un gioco degno di Rossini
Michelangelo Zurletti, La Repubblica, 6 March 2006

A Bologna una splendida edizione del "Barbiere di Siviglia" con i fuoriclasse Florez e Di Donato  
All´inizio di carriera di Daniele Gatti ascoltammo a Bari un Barbiere di Siviglia che aveva l´irruenza del giovanissimo direttore dotato e temerario. Ora riascoltiamo Gatti a Bologna e troviamo un Barbiere che attenua tutta la baldanza di un tempo e adotta tempi più tranquilli, alcuni perfino provocatori nella lentezza ma di un´eleganza e una consapevolezza rara. E perfino le lentezze sono calcolate in modo da giustapporsi ai travolgenti finali per raggiungere la massima varietà dinamica e ritmica. Bellissima esecuzione, alla quale danno man forte due fuoriclasse come Juan Diego Florez e Joyce Di Donato, protagonisti di straordinaria qualità musicale e tecnica. Anche George Petean merita elogi nella parte di Figaro, e così Bruno De Simone nel ruolo di Bartolo e Natale De Carolis in quello di Basilio.

Lo spettacolo di Ronconi, già presentato a Pesaro e poi a Verona, è bellissimo e divertente. Quando Ronconi decide di giocare ne inventa una dopo l´altra. Qui, con la complicità di Gae Aulenti per la scena e Giovanna Buzzi per i costumi, stravolge tutte le categorie. La scena è un cumulo di bauli o un ammasso di armadi stretti e alti, tutti praticabili e abitabili. I costumi sono distribuiti nei secoli. Il gioco è scopertamente irrealistico ed è un vero omaggio alla pura invenzione musicale, all´eternità di Rossini. Ma in tale follia quando c´è un concertato, tutti fermi: lì, se si perde una nota o un attacco, si perdono tutti. Il massimo rispetto all´autore, dunque. E se c´è qualche mugugno nel pubblico poco importa, gli altri applaudono felici. Prezioso contributo di orchestra e coro dell´ente.
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Due «Barbieri» a confronto
Enrico Girardi, Corriere della Sera, 5 March 2006

Sulla destra c'è un studio di registrazione, e non si capisce bene perché; sulla sinistra un pulmino Volkswagen rosso a 9 posti (un topos, l'auto, negli spettacoli di Luca Ronconi) dove sono stipati i coristi. Ma per il resto la scena è vuota, poiché quanto occorre per raccontare la storia di Figaro e Rosina  il tavolo, le sedie, la chitarra, la scala...  scende dall'alto.

La dimensione squisitamente rossiniana del Meccanismo, che come un Dio governa le avventure umane, è insomma ben rappresentata. E, se a ciò s'aggiunge l'idea di un Basilio ridicolizzato come mellifluo curato di campagna, di una Berta ancora vogliosa (sotto l'abito da serva, la giarrettiera), di un Bartolo con malcelate tendenze sadiche, d'una Rosina spregiudicata eccome, ne sortisce il quadro di un Barbiere di Siviglia nel quale si ride di un umorismo che va ben oltre l'ironia: un umorismo acido, nero, cinico, più graffiante di quello, impietoso sì ma non privo di bonaria indulgenza, del genio rossiniano stesso.

In ogni caso è un Barbiere bellissimo, questo che il Comunale di Bologna ha prodotto con il Festival di Pesaro (dove andò in scena l'estate scorsa) e ora ripreso in casa. Bellissimo anche perché Daniele Gatti lo dirige con uno slancio, un brio, un'energia e un passo drammatico davvero esaltanti (mai sentito così a suo agio, Gatti, come con Rossini) e perché il cast è semplicemente meraviglioso. Non c'è solo il fenomeno, il fuoriclasse Juan Diego Florez; Joyce Di Donato è sua degna compagna; del Bartolo di Bruno De Simone si sa e anche il Figaro di George Petean e il Basilio di Natale De Carolis sono parte non passiva del collaudato ingranaggio.

Anche al Lirico di Cagliari è in scena un Barbiere, quello prodotto dal Teatro de la Maestranza di Siviglia per la regia di José Luis Castro. Un'edizione «filologica» sul piano visivo per uno spettacolo tradizionalissimo, gag di vecchia scuola comprese. Il cast è discreto, con punte positive nel caso di Nicola Ulivieri e Alfonso Antoniozzi. Ma la curiosità era per Riccardo Frizza, giovane direttore di cui si dice un gran bene. Nei fatti, però, la sua edizione è corretta ma opaca, priva di smalto e di quel ritmo drammatico che trasforma quest'Opera in un vortice di musica irresistibile.
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E il Barbiere alza la voce
Adriano Cavicchi, Il Resto del Carlino, 5 March 2006

BOLOGNA  Era molto tempo che al Teatro Comunale non si registrava una prima accolta con tanto entusiasmo. Parliamo del Barbiere di Rossini nella eccellente versione realizzata in coproduzione col Festival Rossini di Pesaro e accolta l'estate scorsa da manifestazioni di autentico fanatismo. Ci eravamo chiesti fin d'allora se il gigantesco allestimento di Gae Aulenti, ideato per gli spazi di un palazzetto dello sport, avrebbe funzionato in una dimensione scenica tradizionale. La sfida è stata felicemente risolta. Anzi potremmo affermare che lavorando all'interno di uno spazio teatrale di normali dimensioni la regia di Luca Ronconi si è arricchita di elementi teatrali di calibrata finezza che alla prima esecuzione pesarese ci erano forse sfuggiti.

L'idea del regista di disincrostare il popolare capolavoro di Rossini dalle convenzioni si coglie fin dall'inizio, prima dell'entrata dell'orchestra, con un pubblico sul palcoscenico che assiste ad una versione cinematografica dell'opera, protagonista Tito Gobbi ( 1946 ) e, successivamente, con i musicanti della Serenata che giungono in scena in pulmino. Armadi sospesi e sedie volanti, sulle quali spesso gli interpreti sono chiamati ad esibire i loro mirabolanti virtuosismi, sono alcuni elementi della cifra stilistica dell'anticonvenzionale allestimento. Ma l'aspetto che ha rivelato una qualità altissima è stata l'ammirevole relizzazione musicale, brillante e variamente sfaccettata, di Daniele Gatti alla testa di una preparatissima e duttile orchestra. Trionfatore assoluto è stato un impegnatissimo Juan Diego Flòrez che ha saputo conferire ai suoi mirabolanti virtuosismi tutti gli affetti richiesti al suo ruolo. Joyce di Donato è stata una Rosina di rara bravura e appassionata musicalità. George Petean ha interpretato onorevolmente e senza eccessi la figura di Figaro. Eccellente Bruno De Simone il quale ha disegnato un Bartolo di esibito sadismo con una musicalità e una ricchezza di mezzi travolgente. Natale de Carolis completava ad alti livelli il quintetto dei protagonisti con una realizzazione musicale e scenica di Basilio elegante e fuori dalle convenzioni.
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This page was last updated on: March 9, 2006