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Juan Diego Flórez... Quote. Unquote. |
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Estela Alcántara in La Gaceta (the newspaper of the Universidad Nacional Autónoma de México) on the Flórez concert in Mexico City, 3 July 2003... "Esa noche, sin duda, el artista limeño derramaba lisura; era un tanto abrumador presenciar tanta belleza en una sola voz y en un solo cuerpo que va por el mundo con tal desenfado, al grado de decir: 'Tenores latinoamericanos buenos siempre los ha habido, lo que pasa es que hasta ahora nos hacemos notar'. Al final de la gala de ópera, el público ovacionó de pie al tenor, que se fue agasajado también con rosas blancas, los gritos de sus fans y un pintoresco sarape de Saltillo. Se dan a conocer datos sobre la trayectoria de este magnífico tenor." _______________________ Flórez on singing recitals in an interview for El Norte de Castilla, 3 November 2003... "En estas actuaciones eres tú mismo y debes capturar al público con tu voz. En cambio en la ópera, llevas un 'disfraz', un traje y un maquillaje que hacen que te olvides un poco de tí mismo" _______________________ Luca Ramacciotti on L'Italiana in Algeri (Rome 2003) in Gli Amici della Musica... "Juan Diego Flòrez è un Lindoro perfetto, non lesina capriole sceniche sfoggiando una voce sicura, un timbro seducente ed una voce di tenore belcantista unica nel panorama operistico del momento." _______________________ Jorge Binaghi on Flórez in Maria Stuarda (Barcelona 2003) in Mundo Clasico... "si en algún momento se revela más cercano aún al tenor rossiniano inmejorable que es, que al tenor romántico, es un estilista de rara calidad, como demuestra en unos recitativos magistrales en el verdadero sentido de la palabra (y como 'Leicester' no creo que nunca vaya yo a escuchar a alguien igual. De hecho, hasta ahora no lo había escuchado)." _______________________ Flórez when asked by Giancarlo Landini (L'Opera, July/August 2002) about his reaction to negative reviews... "La critica, pero, serve. Anche quando e negativo. Posso dire di leggere piu attentamente le critiche negative. Anche se mentre la leggi pensi che il crittico sbagli, ti chiede per quale motivo e stata fatta quella osservazione. Ti chiedi se c'e un fondamento. Ci rifletti e puoi capire che forse nella critica negativa c'e del vero. Puo aiutarti a migliorare e eliminare quei difetti che magari non avevi notato." _______________________ From an Italian university student who worked as an extra in La Cenerentola at the Teatro Carlo Felice in 1997... "Fu così che vidi per la prima volta Diego Florez. Ricordo che stavamo tutti insieme in un lato della grande sala regia [...] A un certo punto si presenta questo ragazzino, magro, giovane, che ho subito trovato interessante. Toh! ho pensato: un nuovo attrezzista. Invece l'attrezzista si ferma vicino agli altri cantanti e chiacchiera con loro. Poi addirittura col direttore. E alla fine, quando il piano attacca a suonare, ecco che l'attrezzista apre bocca, e canta. Restammo subito tutti in silenzio, francamente sbalorditi. Innanzitutto i cantanti in genere nelle prove di regia si risparmiano, non cantano a piena voce. Il giovane Florez, invece, magari un po' inesperto, magari per prendere confidenza col ruolo, quella volta cantò davvero. Non pensavo che una voce così grande potesse stare tutta in quel corpo in fondo un po' minuto. Mi resi conto che quel ragazzino avrebbe fatto parlare di sé. E così fu. [...] Aveva un forte accento spagnolo, e faticava moltissimo, poveretto, a pronunciare la frase-scioglilingua di Ramiro: 'senza strepito e rumore'... me lo ricordo nella luce blu del dietro le quinte, subito prima di entrare in scena, che ripeteva come un mantra, a tutta velocità: senza strepito, senza strepito, senza strepito, senza strepito... La sera della prima cantò in modo impeccabile, gli applausi furono straordinari." _______________________ Women's Wear Daily on the private concert given by Flórez in Paris, January 2003... "Tenor Juan Diego Florez hit all the high notes - and then hit some more - at a private concert last Saturday night at the Peruvian Embassy in Paris, hosted by Ambassador Javier Perez de Cuellar and his wife, Marcela. After tossing off a string of bel canto favorites - including Donizetti's perilous aria, 'A Mes Amis from La Fille du Regiment - Florez offered some traditional Peruvian songs as an encore, honoring a shouted request for 'Bella Enamorada'. Enamorada would, in fact, aptly describe many of the grandes senoras in the audience. 'He's so good-looking you want to go up and hug him,' whispered Met Opera doyenne Cecile Zilkha, who allowed that Florez was also an exceptional singer. Marcela Perez de Cuellar, as hostess, had full diplomatic immunity to do just as Zilkha suggested - and she did. It's just that she jumped her cue a bit. 'I was so excited I ran onstage, and I forgot they were filming him,' she said later." _______________________ |
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This page was last updated on: February 28, 2007 |